Storie
in rete
ciclo di laboratori di arteterapia al Museo della Pesca e del Lago Trasimeno di San Feliciano (Magione)

I laboratori del progetto di arteterapia Ti racconto: dal Museo alla Città puntano a coinvolgere persone immigrate mettendo la loro storia in contatto con quella del luogo, attraverso il museo che ospita le attività. Al Museo della Pesca e del Lago Trasimeno di San Feliciano (una frazione del Comune di Magione sulle sponde del Lago Trasimeno, in Umbria) i partecipanti hanno lavorato sul racconto autobiografico attraverso il collage.
Storie
in rete
ciclo di laboratori di arteterapia al
Museo della Pesca e del Lago Trasimeno
di San Feliciano (Magione)
I laboratori del progetto di arteterapia Ti racconto: dal Museo alla Città puntano a coinvolgere persone immigrate mettendo la loro storia in contatto con quella del luogo, attraverso il museo che ospita le attività. Al Museo della Pesca e del Lago Trasimeno di San Feliciano (una frazione del Comune di Magione sulle sponde del Lago Trasimeno, in Umbria) i partecipanti hanno lavorato sul racconto autobiografico attraverso il collage.
Il Museo della Pesca e del Lago Trasimeno di San Feliciano
Il Museo della Pesca di San Feliciano promuove la cultura dell’acqua, illustrando l’importanza economica e sociale della pesca per il territorio che circonda il Lago Trasimeno. Conserva al suo interno antichi manufatti e illustra le tecniche di pesca, dalle più arcaiche alle più moderne. Ripercorre anche l’evoluzione del Lago Trasimeno: dalla sua genesi (dovuta a movimenti tettonici che risalgono a più di un milione di anni fa) alle modifiche subite per mano dell’uomo (come la creazione di due emissari artificiali per sfruttare le sue acque in agricoltura).
Il Museo della Pesca e del Lago Trasimeno di San Feliciano
Il Museo della Pesca di San Feliciano promuove la cultura dell’acqua, illustrando l’importanza economica e sociale della pesca per il territorio che circonda il Lago Trasimeno. Conserva al suo interno antichi manufatti e illustra le tecniche di pesca, dalle più arcaiche alle più moderne. Ripercorre anche l’evoluzione del Lago Trasimeno: dalla sua genesi (dovuta a movimenti tettonici che risalgono a più di un milione di anni fa) alle modifiche subite per mano dell’uomo (come la creazione di due emissari artificiali per sfruttare le sue acque in agricoltura).
Il ciclo di laboratori di arteterapia Storie in Rete
All’interno della sala multimediale del museo, che ospita la pancia di una nave, i partecipanti al ciclo di laboratori Storie in rete hanno ricostruito le tappe principali della loro esistenza collocandole su una linea della vita. Ritagli di giornale, colori e scritte hanno reso unico e personale ogni racconto autobiografico. Ogni elaborato sarà poi attaccato a un’unica grande rete da pesca, come tante barche che navigano lo stesso mare della vita.
Al termine del processo creativo, ogni persona attraverso le immagini scelte ha descritto brevemente il proprio viaggio interiore, condividendo la propria storia personale con gli altri. In tutti i laboratori è importante il momento di condivisione, quello in cui si parla dell’elaborato emerso. Raccontare è un modo per ricordare, liberare le emozioni legate al ricordo e fare ordine dentro di sé. La funzione dell’arteterapia è proprio questa: rendere le persone consapevoli di quanto hanno tirato fuori in maniera spontanea.
Il racconto autobiografico dei partecipanti
Osservando i lavori scopriamo la storia di A., ghanese. Ha affrontato un viaggio di 21 giorni in solitaria passando per il suo paese natale e il Niger prima di arrivare in Libia, dove si è fermato per due anni prima di arrivare in Italia. Nel suo elaborato, oltre alle tappe geografiche del suo viaggio, compare simbolicamente anche il mestiere di sarto, che ha svolto in Ghana per un anno e mezzo. Nel nostro Paese da gennaio, si sente finalmente felice.


Il bello di questi incontri è che la comunicazione si muove in entrambe le direzioni. Anche arteterapeuta e figure di mediazione infatti si mettono in gioco con le loro storie personali, ricambiando la fiducia dei partecipanti: si parla di infanzie difficili, rapporti disfunzionali, disturbi, periodi lontano da casa; momenti di difficoltà dai quali si esce con la consapevolezza che la vita è in grado di mettere insieme cose molto brutte e molto belle; che, anche se le persone fanno viaggi, spesso “sono i viaggi a fare le persone”; che si può nascere più volte durante tutta la vita, tante quante sono le opportunità che ci diamo per crescere e cambiare.